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Protagonisti dell’incontro formativo sono stati il nostro Assistente Can A Dario Cecconi, il nostro Presidente di Sezione Lorenzo Sani, l’Avv. Francesco Marzocchini, in rappresentanza dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati (AIGA) e l’Assessore allo Sport del Comune di Empoli, Fabrizio Biuzzi. Moderatore il giornalista Giacomo Cioni. All’iniziativa hanno aderito gran parte delle scuole medie superiori di Empoli, per un totale di oltre 400 studenti, in rappresentanza degli istituti Ferraris – Brunelleschi, Calasanzio, SS. Annunziata, Pontormo e Virgilio.
«La finalità dell’iniziativa è stata quella di sensibilizzare le nuove generazioni verso un’educazione allo sport, al rispetto sia delle regole che dell’avversario e della figura del giudice in senso più ampio del termine, in un periodo storico nel quale la figura di coloro i quali indossano una divisa o rivestono un ruolo decisionale è sempre più messa in discussione e bistrattata. Un incontro pubblico rivolto agli adolescenti con l’obiettivo di riportare in primo piano i valori di buona educazione e di etica, insiti nello sport e determinanti nella vita di tutti i giorni, affinché la società di domani sia migliore di quella di oggi» – queste le parole del Presidente Lorenzo Sani.
Fra le varie immagini che hanno accompagnato la mattinata, oltre alle frasi del Dalai Lama, riprese sapientemente dall’Avvocato Marzocchini e dall’Assessore Biuzzi, piuttosto che quella di Nicola Rizzoli, affrontata ancora dal nostro Presidente, toccante è stato un pensiero del compianto Stefano Farina: “Quando inizi a vedere le partite con gli occhi dell’arbitro, ti cambia la visuale per sempre”.
Parole alla quale hanno fatto seugito quelle del nostro Assistente Can A, Dario Cecconi, il quale ha prima ricordato Stefano come un secondo padre, che lo ha cresciuto arbitralmente, ma soprattuto umanamente, per poi riprendere un concetto espresso dallo stesso Farina e trasferirlo all’attenta platea, «Credo che per un ragazzo o una ragazza di 15/16 anni, sia fondamentale fare l’arbitro, perchè è un’esperienza di vita irripetibile. E’ difficile pensare a ragazzi così giovani che nella vita, riescano velocemente a prendere una decisione autonomamente. Un giovane che inizia a fare l’arbitro, si trova immediatamente a capire cos’è la vita, a responsabilizzarsi, ma soprattutto a relazionarsi con adulti, ai quali far rispettare delle regole».
L’incontro si è poi concluso lanciando un invito ai giovani presenti in sala, a riflettere e ad approcciarsi al mondo arbitrale come ad un modo diverso di fare sport, altrettanto bello ed affascinante e più in generale all’importanza della regola, garanzia di una giusta società, che ogni giorno ognuno di noi è chiamato a rispettare. Scegliere di fare l’arbitro è semplicemente prendere coscienza di ciò.
Nelle foto, alcuni momenti dell’evento.
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